I preparativi per vivere l’esperienza di Pet Therapy sono iniziati tre giorni prima con la realizzazione di una “casetta” che potesse accogliere i coniglietti protagonisti della giornata ideata. La maggior parte degli anziani ha collaborato a dipingere, sistemare i cartoni nella giusta posizione fino a formare una casetta con tetto e finestrelle.
Li ho informati di persona che la settimana successiva avrei portato due piccoli coniglietti, ma loro increduli mi hanno sorriso.
Arriva la nostra giornata tanto attesa e inizio, come di solito fare, a prendere i loro giochi e metterli sul tavolo. Iniziamo a giocare, dopo qualche minuto quando l’atmosfera del gioco si era ben ingranata, mi allontano un momento per andare a prendere i coniglietti, che al mio ingresso in comunità, senza farmene accorgere, li avevo nascosti dentro la loro “casetta”, in una stanza. Ne prendo uno e lo porto all’ingresso dove tutti stavano continuando a giocare, “guardate cosa vi ho portato” ho detto e i loro sorrisi erano inimmaginabili, contenti mi hanno risposto “allora vero dicevi che ci portavi i conigli, che sono belli, che teneri”.
L’esperienza vissuta è stata penetrante a livello emotivo, ad ogni anziano ho fatto tenere un coniglietto per circa 10 minuti e loro lo accarezzavano e ci parlavano e alcuni gli cantavano anche dei ritornelli. Come ben si sà mediante il gioco e l’accudimento, l’animale si identifica in un’ancora di salvezza, la semplice presenza dell’animale è in grado di colmare la maggior parte dei vuoti. La pet therapy introdotta nelle comunità alloggio ha dimostrato come alcuni parametri sociali, quali l’interazione e la comunicazione interpersonale/intraspecifica, vengano implementati considerevolmente.
Notevoli miglioramenti si sono ottenuti anche in relazione a parametri comportamentali come, ad esempio, curiosità, creatività, affettività, calma, capacità di osservazione e lucidità.
La pet therapy per anziani lavora su alcuni meccanismi scientifici e psicologici i quali :
– Tatto: accarezzare un coniglio o un cane abbassa e normalizza la pressione sanguigna;
– Gioco: il divertimento produce benefici psicosomatici, libera l’accumulo di tensioni e di energie, consentendo uno stato di calma;
– Socialità: la presenza di un coniglio è un’occasione per l’interazione con altri soggetti presenti, si parla, si spiega, si racconta;
– Responsabilità: si riacquista una dimensione di dovere e di attività, direttamente proporzionale alle possibilità dell’anziano;
– Movimento: a volte, avendo un animale vicino, coloro che ormai ritengono di non riuscire a fare più un certo movimento, si sentono invogliati a muoversi o alzarsi per accarezzarlo.
L’attività è durata un’ ora e mezza e a conclusione ha permesso ad ogni anziano di ottenere un miglioramento del tono dell’umore a anche all’intera istituzione, in quanto di regola anche il personale non direttamente partecipante alle attività è stato coinvolto dal clima festoso che accompagna l’ingresso nella struttura degli animali.
DOTT.SSA MIRIAM POLIZZI